giovedì, dicembre 08, 2005

E se facessi il pilota..? di RaoulBoia


Riporto la mia esperienza personale giusto per far sapere come funziona una parte, magari oscura per molti, del mondo lavorativo italiano.
Quando ero bambino i vari disegni fanciulleschi di aerei di linea con i missili al posto dei motori, gli aeroplanini di carta, i modellini in plastica diventarono senza che me ne accorgessi una passione per me,una passione che mi portò a cercare in ogni modo di raggiungere il mio obiettivo,quello di volare; non sapevo se come pilota di linea, o magari militare…l’importante per me era volare, nient’altro!
Le scuole superiori portarono buone nuove per me, ma già a loro modo preoccupanti. Mi ero iscritto all’istituto tecnico aeronautico F. De Pinedo di Roma, ma il mio iter iniziava diversamente dagli altri miei amici, infatti dovevo inviare la domanda, avere ottenuto un ottimo voto alla fine delle scuole medie, e sperare nella disponibilità di posti. Arrivata l’ambita lettera di accettazione, ecco subito la seconda formalità: la visita medica! Ma come, solo per iniziare la scuola serve effettuare un sfilza di visite mediche che non finisce più? Bene, vorrà dire che la scuola ti catapulta così direttamente nel mondo del pilotaggio che è bene sapere fin da subito se si è “sani” per il volo o meno!!! E invece no! Dopo che i missili dei miei disegni erano diventati complessi motori turbocompressi o sovralimentati, dopo lo studio dell’aerotecnica, della navigazione aerea, del traffico aereo, della meteorologia chiunque penserebbe di essere (almeno un po’) qualificato per svolgere il lavoro del pilota…altro errore!!!
Per diventare pilota la credenziale lasciata dall’istituto tecnico aeronautico vale come qualsiasi altra scuola, cioè niente.
Ci sono due strade da seguire a questo punto: si può scegliere la via civile o quella militare.
Partiamo dalla più comoda, quella civile.
I brevetti da conseguire per diventare un pilota di linea sono tre: Brevetto di pilota privato, brevetto di pilota commerciale e brevetto di pilota di linea. Si possono conseguire in maniera modulare, cioè uno per volta, gradualmente e secondo la personale disponibilità di tempo e denaro, o integralmente, cioè partendo da zero ed arrivando al brevetto di pilota di linea. Il costo di questa situazione è, mediamente, di 60.000 euro!!! Senza contare che dopo servono centinaia di ore di volo di esperienza per potersi avvicinare ad una linea aerea.
Scartata questa ipotesi si passa al campo militare. Ci sono vari modi per diventare un pilota militare, pressoché simili tra loro. Parlando dell’aeronautica militare, corpo naturale per un pilota, si può scegliere di partecipare al concorso per i corsi regolari di accademia, dove dopo 4 anni di studi in accademia si inizia la carriera di pilota…per questo concorso i posti sono una settantina per circa 10000 domande ogni anno, le prove sono ostiche, le raccomandazioni d’obbligo, e la mano del grande fratello signore delle aeronautiche sempre presente. Si pensi che per i test iniziali si usa la massima trasparenza: correzione automatica, testimoni estratti a caso tra i concorrenti, risultati quasi istantanei… poi le visite…poi il tema! Ah, il tema merita un po’ di spazio. Il tema si scrive, si consegna, e poi il mondo si divide in tre categorie: chi prende 19/30, chi prende 21/30, e quattro o cinque persone sulle 900 che arrivano a fare il tema balzano come per magia a 25-26/30. La soglia per il passaggio dell’esame è 21/30 ! Nessuno prende meno di 18-19, e sul tema NON SI POSSONO CHIEDERE SPIEGAZIONI, sparisce, ormai è andato. Non è concesso chiedersi se la soggettività intrinseca in questo tipo di prova possa magari aver influenzato verso alcune direzioni l’inerzia dell’esame. Bene, una volta che questo miracolo si è compiuto (io ho fatto parte sia dei 19/30 che dei 21/30 e ancora non mi rendo conto di come diavolo mi abbiano giudicato!) ci si trova davanti al fiore all’occhiello della commissione di selezione dell’ A.M….IL TIROCINIO PSICO-ATTITUDINALE! Cosa si nasconde dietro questo termine? Ma è presto detto. Il tirocinio consiste nella permanenza di circa 9 giorni in accademia aeronautica a Pozzuoli per essere valutati sotto vari punti di vista. Non si è ancora stati assunti, si è ancora civili, si è ancora in una fase concorsuale, eppure quello che succede ha dell’incredibile. In barba alla scrupolosa trasparenza dei primi step, in accademia si è sotto l’inquadramento di un manipolo di individui noti col nome di aspiranti e frequentanti il terzo anno dei corsi regolari di accademia. Questi personaggi assegnano punizioni, scherniscono i candidati, si arrabbiano ed urlano PILOTANDO (finalmente dopo tre anni possono pilotare qualcosa!) l’esito del tirocinio. Dimenticando che hanno a che fare con civili impartiscono punizioni atte a distruggere l’equilibrio fisico del candidato, costringendolo ad astute punizioni corporali infatti pur non osando toccare i candidati, gli ORDINANO di stare in piedi e sugli attenti, in un fascio di nervi, con le braccia strette al corpo tanto da non lasciar trasparire luce, con la testa alta ed il naso indicante il soffitto! Dopo aver lasciato tutto il gruppo per un’ora così, se la prendono con qualcuno in particolare, mantenendo durante il riposo della “compagnia” la posizione di attenti, e poi si ricomincia tutti insieme, e poi ancora una volta solo gli indisciplinati…un po’ alla full metal jaket, sanno di essere intoccabili tra quelle quattro mura, sanno che se hanno fatto passare l’incidente di Ustica per 25 anni, nonostante l’ovvietà dell’accaduto, come colpa di altri, e poi di nessuno, non sarà certo il mio caso o quello di altri a destare l’opinione della cronaca.
Quando dopo due giorni di stress fisico continuo (se non vogliono i signori aspiranti non si mangia, non si dorme, non si parla e non ci si muove, e spesso capita appunto che le persone restino sugli attenti davanti alla tavola senza poter mangiare, perché magari avevano messo il coltello con la lama rivolta verso l’interno invece che verso l’esterno, o che non si possa andare a dormire perché qualcuno ha lasciato il bagnoschiuma nelle docce!) i legamenti del mio ginocchio hanno ceduto ho detto basta, ho chiesto di smetterla con la buffonata alla quale stavo partecipando, e loro mi hanno risposto che potevo andarmene quando volevo, e che se volevo rimanere dovevo stare alle loro regole.
Beh, capisco la frustrazione dei poveri aspiranti, ma loro hanno avuto il potere di pilotare senza alcun tipo di supervisione l’esito del concorso.
Hanno rubato un mio sogno per darlo a chi volevano loro, mi hanno rovinato i legamenti del ginocchio, mi hanno urlato in faccia e dato ordini nonostante non fossi un militare, mi hanno vietato di mangiare e a volte di dormire…ma nessuno pagherà, perché dicono che queste cose fanno diventare uomini.
Meno male che ho avuto la forza per non diventare un cagnolino dello Stato, per non dover dire “sissignore” anche a ordini incredibili, per non dover fare il soldatino impettito per compiacere un superiore, per non dover fare il cubo dei vestiti, perché tutto sommato esistono le stampelle…

Alla fine di questo lungo articolo dico che non farò mai quello che ho sempre sognato di fare,il pilota, ma solo perché l’Italia non offre nessuna possibilità a chi non sia ricco, o amico di qualche generale o semplicemente un anonimo leccapiedi che per lavoro spala la merda che i superiori hanno prodotto….

RaoulBoia

5 commenti:

Wing Chun Kuen ha detto...

Del tuo racconto mi hanno colpito due cose in modo particolare:
è scandaloso che una scuola denominata “tecnico aeronautico” non rilasci nessuna competenza e/o titolo fruibile in campo lavorativo. È assurdo che cinque anni di studi molto settoriali che proprio per questo immagino che diano anche lacune qualora si volesse cambiare campo all’università non qualifichino ad alcunché. È doppiamente scandaloso che non ci sia una facoltà universitaria che sia la logica prosecuzione degli studi del tecnico aeronautico. Ingegneria aerospaziale non credo che possa svolgere questa funzione. In quanto non è contemplato l’aspetto del pilotaggio, l’aspetto della navigazione, l’aspetto dei controllori di volo e le più svariate problematiche aeronautiche che possono invece essere state argomento della tua scuola. Correggimi se sbaglio, o se non dico tutto. Questo fa capire che le scuole superiori sono fatte di merda, senza nessuna spendibilità lavorativa.
La seconda cosa che mi ha colpito riguarda gli “aspiranti”. Un concorso pubblico che davvero voglia essere trasparente non dovrebbe lasciare cotanto potere a dei ragazzini che, se non ho mal capito, hanno 20-23 anni e per giunta non sono nemmeno ufficiali. Ma come, un concorso che cambia la vita, che offre una specialissima attività lavorativa in mano a dei ragazzini!?! Assurdo! Perdiana, dovrebbe esserci la garanzia dell’imparzialità, che bambocci in piena tempesta ormonale non possono dare. Chi controlla i controllori?!?! Chi è garante della regolarità del tirocinio!?!?! Cribbio, per prendere la patente serve un ingegnere che testimoni la regolarità dell’esame e che dica l’ultima in merito ad esso. Uguale alla maturità dove c’è un presidente esterno. Lo stesso dicasi per le elezioni, coi rappresentanti di lista. Che idiozia!

Al cubo dei militari preferisco quello di Rubik… e sì, è vero, dicono che faccia diventare uomini fare il cubo... ah ah ah ah ah! Tu pensa loro fanno un cazzo di cubo e diventano uomini io studio, sono un investimento per la nazione, contribuirò se tutto va bene al progresso scientifico della nazione ma sono meno uomo di chi ha fatto il militare! Sei incredulo? Beh io pure, me lo diceva chi aveva fatto il militare. Ti giuro! Sai quelle stronzate tipo –se non fai la leva non diventi uomo-! Perdio, e io che credevo che facesse molto più uomo fare le leve di 1°, 2° e 3° genere e studiare Archimede, che con una leva, non col LA LEVA, avrebbe sollevato il mondo. I militari sono da secoli depositari della pratica dell’omologazione e della gerarchia. I militari sono il braccio armato dei padroni. I militari sono i servi dello stato, che li pesca tra gli ignoranti, tra gli indigenti per farne servi in livrea, livrea che è la divisa. Hai presente Ambrogio, dei “mon cheri”? ha la divisa no? Pure loro. Loro, quelle checche urlanti che si mettono in divisa perché gli piacciono gli uomini in divisa sarebbero uomini… No, non è così. Gli uomini sono quelli che mettono i fiori nei fucili.

Anonimo ha detto...

il fucile va usato! per sparare ai militari però!

Anonimo ha detto...

Per RaulBoia:
caro amico frustrato per esser stato seccato addirittura al tirocinio, quando la selezione sta ancora per iniziare...tu ti reputi un appassionato del volo, uno che degli aerei avrebbe voluto fare il proprio ufficio,etc etc. Bene, io sono uno di quelli che tu definisci "spalatori di merda dello stato", e sai...lo faccio dentro un cockpit a 20000ft da terra.e mi piace. proprio al tirocinio, una delle cose che i tuoi inquadratori osservano è quanto tu ci tenga a questo volo,quanto tu riesca a sacrifiare per ambire ad essere scelto tra i migliori...se hai rinunciato, significa una sola cosa:se fossi un coatto ti direi che non hai avute le palle, ma visto che mi reputo una persona educata ti dico solo che evidentemente,quella che hai tu è solamente una simpatia per il mondo dell'aviazione, che la selezione per l'arma azzurra ha trasformato in frustrazione (che traspare sin dalle prime righe...), per non aver avuto il coraggio di andare avanti facendo il gioco di chi ti urlava davanti al faccino d'angelo.sveglia!riprovaci se hai la possibilità, e abbi un po' più di rispetto per chi ti serve servendo lo stato.

Anonimo ha detto...

Anonimo caro, ma è vero che non hai scritto il tuo nome perchè sbatti i tacchi anche quando lo pronunci tu? ognuno ha i suoi punti di vista...purtroppo da 10000 ft sopra di te non ti vedo bene, ma sono felice di sapere che tu vegli su di noi! Ciao Maverik!
Ps..mi hai scoperto, non ho lasciato io , mi hanno seccato perchè non facevo bene il cubo dei vestiti! Per fortuna che c'è gente come te che certe cose le sa fare!
Ciaoooo...Raoulboia

Anonimo ha detto...

mah.... io la mia carriera militare me la sono fatta, le tue tanto decantate angherie me le sono subite e in fin dei conti non sono proprio niente di così assurdo. Imho vuoi fare il soldato o il frignone? Se non riesci a sopportare quello, non sei in grado di essere un pilota militare. Buona vita.

PS: l'Itaer è una scuola inutile. Sei stato consigliato male e purtroppo per te ancora devi crescere. bye