mercoledì, novembre 16, 2005

Per evitare "onde evitare"...


Scrivere e parlare bene, in italiano corretto, non è cosa facile. La lingua è un sistema complesso e multiforme, è un animale vivissimo ed indomabile, per giunta ancora più inferocito perché costretto nelle anguste gabbie della grammatica normativa. La persona media, di fronte una lettera, inizia con un “egregio signor Taldeitali” per poi incastrarsi nei “vista la precedente questione sicché allorquando mi diede notizia acciocché…” per finire a scoppiare a piangere dopo le prime due subordinate. Per di più, senza impelagarsi in discorsi di grande complessità, spesso si è confusi proprio dalle regolette che ci hanno insegnato a scuola che spesso godono di una buona dose di arbitrarietà e fanno sì che non si sappia più usare la lingua nella sua complessità. Davvero brutto però è l’uso delittuoso, ignorantemente fanatico e privo di ragioni d’essere dell’italiano. Caso è questo delle locuzioni con “onde + infinito” tipo la abusata locuzione “onde evitare”. Allora vediamo un po’ che significa questo “onde”: Il suo primo significato è di avverbio di moto da luogo (lat. unde), quindi significa “da dove” come “donde”. “Onde venisti?” (CARDUCCI) cioè da dove venisti. Da questo significato originario sono scaturiti tutti gli altri. Così vediamo “onde” usato come pronome invariabile coi significati di “di cui, da cui, per cui, con cui”. Come nei seguenti esempi: “i libri onde (di cui) mi parlasti”; “il paese onde (da dove) ritorni”; “il denaro onde (con cui) acquistarmi da vivere”; “ecco la causa onde (per cui) non mi fu possibile venire”. Tutte forme poco usate e che suonano come obsolete. Ancora, “onde” è usato come congiunzione col valore di “perché, affinché” “ti avverto del pericolo onde (affinché) tu possa guardartene”. E, almeno per ciò che riguarda l’ortodossia della lingua basta, stop, gli usi sono solo questi. Però per motivi che ignoro è di moda, fa molto colto, usare onde più il verbo all’infinito col significato di “per”, “al fine di”. Quindi, racconto anche di miei amici, mi è capitato di sentire persone che in momenti in cui volessero apparire oltremodo delicati e forbiti dicessero “onde evitare problemi”; “onde evitare il traffico”. Uso che non corrisponde al suo etimo, alle sue attestazioni storiche, uso arbitrario e patetico. Patetico perché pirandellianamente parlando nulla è più brutto di chi si atteggia a ciò che non è o non può essere; così la vecchia che si imbelletta sarà comica e patetica come l’ “onde” a sproposito magari pure per cercare una forma aulica. Ho tristemente notato che questo uso è d’ordinaria in tv. Quindi al fine di evitare brutte figure onde arrecheremo danno alla nostra immagine useremo il più normale, e non perciò poco fine, “al fine di” o “per”.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

onde evitare equivoci... secondo me sei un coglione!

Anonimo ha detto...

Spero tu sia consapevole di ciò che dici, in questo caso grazie! Altrimenti, beh, informati!

Anonimo ha detto...

fanatstico! una risposta che cercavo. grazie.

Anonimo ha detto...

purtroppo è la grammatica che segue la lingua e non il contrario, indi arriveremo al momento in cui per esempio, con mio dispiacere e al quale mai condiscenderò personalmente, bandiremo l'uso sintatticamente corretto del congiuntivo... ma credo anche che ciò faccia parte dell'evoluzione naturale di una lingua, chissà un giorno parleremo una lingua basata sull sintassi di numeri e non più parole......