venerdì, novembre 18, 2005

Un bambino di nome Google

Svezia, il neonato ha già sito e blog
I genitori italiani sono avvisati. Guai a storcere il naso durante l’appello se nella classe del figlio spunta un Kevin Rossi, un Brad Bianchi o una Janet Verdi. Tutti i padri e madri con la passione per nomi provenienti da Hollywood e dintorni sappiano che qualcuno ha osato di più. In Svezia una coppia ha dato al primogenito il nome del più famoso motore di ricerca disponibile in Rete. Esatto: Google. Proprio quello inventato da Larry Page e Sergey Brin, quello usato ogni giorno per cercare un ristorante o il biglietto low cost per andarsene in vacanza. Lunedì 12 settembre 2005 nella città svedese di Kalmar è, infatti, venuto al mondo Oliver Google Kai, un batuffolo di carne già diventato un fenomeno della Rete e dei blog in particolare. E c’è da scommetterci che quel neonato mai risponderà a sentirsi chiamare con un banalissimo “Oliver”.
L’idea di ribattezzare un essere umano con il più virtuale dei nomi è venuta a Walid Elias Kai, libanese di nascita, ricercatore nel settore hi-tech (autodefinitosi “fan di Google-dot-com” fin dal 1998) e dalla consorte svedese, Carol. “Scontato” che Google Kai affianchi alla vita reale fatta di pappe e pannolini da farsi cambiare una virtuale basata su un sito Web interamente dedicato all’evento-nascita e su un blog dove sono fotografati e raccontati i suoi primi quaranta giorni.
Dalle pagine del sito, si scoprono parecchie cose sulla genesi del nome affibbiato al neonato. Innanzitutto il padre si augura che un giorno il bimbo possa usare i servizi del motore di ricerca in oggetto con “passione, amore e in pace”. E quindi ammette di aver raccontato per tempo la proprio intenzione allo staff di Google.com. Fiero della sua scelta, Walid Elias mette online la risposta ricevuta da Karen Wickre, membro del team di Google Blog. Nella sua missiva il neo-papà ha raccontato la prima reazione dell’intera famiglia davanti alla sua scelta, la più scontata di tutti: incredulità e risate. “Mio fratello – si legge nella lettera di presentazione - mi suggerì di chiamare il secondo figlio Yahoo oppure Fuji oppure Nikon” (aggiungiamoci anche iPod, ndr). Ma ormai la strada era segnata e la famiglia Walid si è presentata all’anagrafe di Kalmar per registrare la nascita di Oliver Google Kai. Forse ancora non del tutto convinta di non esser davanti a uno scherzo ben poco virtuale, la Wickre augura a Google Kai una vita lunga, un’ottima salute, nella speranza che “i suoi compagni di scuola non si accaniscono contro di lui”.
Sul blog invece scorrono immagini di vita quotidiana con Walid Elias, Carol e figlio in giro per le strade svedesi. Segue l’immancabile galleria fotografica pressoché giornaliera di Google Kai con tanto di tutina bianca con la scritta “Google”. Preso atto dell’avvenuta registrazione, pare che in molti siano corsi a riscrivere la storia di Internet e di uno dei suoi motori di ricerca. Va infatti modificata la risposta a una delle domande più diffuse: “Chi è il papà di Google?”
Sauro Legramandi
tratto da www.tgcom.it

Per chi volesse vedere le foto del piccolo Google o il suo sito basta andare su
www.google-kai.com
Come commentare questa folle storia?...

1 commento:

Wing Chun Kuen ha detto...

Io sono della stessa opinione. Il padre di google si è assicurato la vita del figlio. Ha già pagato il suo avvenire, secondo me. Sarò malizioso ma pare che già ora abbia avuto un bel tornaconto dalla storia...