venerdì, marzo 10, 2006

L'ora di corano a scuola...oppio dei popoli per tutti!



Il cardinale Martino ha recentemente detto ai microfoni del tg2
«Se in una scuola ci sono cento bambini di religione musulmana, non vedo perché non si possa insegnare loro la religione». «Questo - ha aggiunto - è il rispetto dell'essere umano>>
Affermazione che trova spazio esclusivamente se si danno a queste parole il senso di chi crede di fare pure il gioco suo. Sì perché così facendo si radicherebbe ancor più l’idea che un cittadino deve aver, in quanto tale, un credo. È evidente che da una società in cui vengano esaltate le diversità di confessione la chiesa cattolica ha solo da guadagnarci poiché la più grande sua preoccupazione è quella dell’allontanamento generale dal misticismo. Quale metodo migliore per far fronte a questi problemi che ingenerare la convinzione che “noi” siamo i cattolici e “loro” i musulmani? Quale metodo migliore per ridare importanza all’ora di religione che metterla in connessione con temi di grandi attualità, che porla come rivendicazione di identità? Il cardinale Martino quindi facendo la parte del tollerante non porta altro che acqua al suo mulino, che, ripeto, solo contrapponendosi con altre confessioni, in particolar modo con quella più discussa oggigiorno, può rifocillarsi. La proposta non può che apparire interessata dal momento in cui con l’eventuale attuazione d’essa non si avrebbero che sétte di studenti, che nel momento (cruciale) della loro vita ovvero la scolarizzazione si vedono scindere in gruppi confessionali con il conseguente isolamento culturale che questo creerebbe. Avremo allora comunità sempre più chiuse, sempre più non abituate ad avere percorsi esistenziali paralleli, sempre più abituate a percepire gli “altri” come diversi, estranei. L’ora di religione appartiene ad un mondo passato, non certo alla moderna concezione di laicità dello Stato. Essa è, come l’esperienza degli studenti insegna, l’ora meno importante, più vuota tra tutte quelle presenti nell’orario. La sua abolizione è auspicabile nonché utile, visto che si potrebbe spendere quell’ora in più formative attività. E se proprio non si può non soddisfare il presunto anelito dell’uomo all’infinito, allora sembra buona la proposta di Capezzone (La Rosa nel Pugno) di fare un' ora di storia delle religioni.

Su due punti secondo me la chiesa cattolica invidia l’islam: i regimi teocratici e il fanatismo. Il secondo si può creare con lo scontro di civiltà, il primo coi fanatici stessi. Un primo passo per tutto questo è la proposta del cardinale Martino.

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