domenica, marzo 19, 2006

Partito della Rifondazione Comunista



In questo post sarà decritto il partito che nel nostro parlamento siede più a sinistra:il Partito della Rifondazione Comunista; lo statuto lo descrive come “Una libera organizzazione politica della classe operaia, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle donne e degli uomini, dei giovani, degli intellettuali, dei cittadini tutti, che si uniscono per concorrere alla trasformazione della società capitalista al fine di realizzare la liberazione del lavoro delle donne e degli uomini attraverso la costituzione di una società comunista. Per realizzare questo fine il PRC si ispira alle ragioni fondative del socialismo ed al pensiero di Carlo Marx “
Negli ultimi anni questo partito ha fatto parlare molto di sé: formatosi durante la scissione del P.C.I., dopo anni passati all’ opposizione sale alla ribalta nel 1996 con il governo Prodi; come tutti sapete Bertinotti & Co. appoggiano inizialmente il governo Prodi, per farlo poi cascare due anni dopo, creando inoltre una scissione interna (con i Comunisti Italiani).

Passiamo quindi alla fase in cui i rifondaroli divengono i duri e puri della sinistra: sono contro tutti e tutti, partecipano attivamente al movimento No global, al Movimento dei Movimenti ecc. Tutto ciò fino alle ultime elezioni amministrative: Bertitnotti fa un passo indietro (o in avanti?) rispetto al passato, decide di appoggiare nuovamente l’Unione la quale stravince; da questo momento in poi, come per magia, Bertinotti non critica più Prodi, anzi ci va a cena insieme, ci si allea: notare la differenza rispetto al 1996, dieci anni fa Rifondazione appoggiava solamente Prodi (quindi aveva un programma diverso e non prendeva parte al governo) ora invece hanno lo stesso programma e se Prodi vincerà, rifondazione addirittura i suoi ministri!.

Quindi Rifondazione Comunista non si presenta a queste elezioni con un proprio programma: per aiutare l’elettore ad orientarsi, descriverò brevemente i suoi obbiettivi principali tratti dallo Statuto:

“I comunisti lottano perché‚ in Italia, in Europa, nel mondo avanzino e si affermino le istanze di libertà dei popoli, di giustizia sociale, di pace e di solidarietà internazionali; si impegnano per la salvaguardia della natura e dell'ambiente; perseguono il superamento del capitalismo come condizione per costruire una società democratica e socialista di donne e di uomini liberi ed uguali, nella piena valorizzazione della differenza di genere, dei percorsi politici di emancipazione e di libertà delle donne, nonché in difesa della piena espressione dell'identità e dell'orientamento sessuali; avversano attivamente l'antisemitismo e ogni forma di razzismo, di discriminazione, di sfruttamento”.
Nonostante siano più moderati rispetto al passato, “i rifondaroli”, ancora fanno scalpore, basti pensare che nelle proprie liste hanno candidato un noto Dj trans (Vladimir Luxuria) ed il capo dei No Global: Caruso.

Questo post è il frutto di un progetto di generica esposizone dei partiti delle politiche del 2006 esposto in http://gemsmiderland.blogspot.com/2006/03/guida-ai-partiti-delle-politiche-2006.html

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ne fate uno sui comunisti italiani?

Wing Chun Kuen ha detto...

Purtroppo anch'io sono stato un militante di Rifondazione. Il partito a mio avviso si fonda su principi, difficilmente unificabili: c'è una parte di autentici nostalgici dell'unione sovietica e del comunismo ortodosso degli anni venti, c'è una parte invece libertaria, freakkettona, attenta a tutte le forme di ribellismo, ancora, c'è la schiera dei no global che influenzano dall'interno e dall'esterno il partito... e così di seguito. Come ha scritto sopra ascia il partito e molto frammentato.
Poi c'è il discorso dell'anacronismo del marxismo che, comunque la si metta, rappresente ancora la base teorica, più o meno seguita ortodossamente, dei militanti e dei vertici. Il partito della rifondazione comunista è tutto sommato una penosa farragine di contraddizioni: alle lotte per le libertà civili si accompagna il sotegno a Castro e la nostalgia Bolscevica, a slogan violenti e ideali di rivoluzione col fucile in spalla si accompagna un pacifismo, quindi palesemente strumentale e interessato, nient'affatto di principio.
I militanti sono frenati nella loro crescita anche da queste contraddizioni. Non esistono iniziative di formazione politica (cosa che se non m'inganno è un male comune dei partiti attuali) e il militante è una sorta di missionario laico che deve supportare il partito in tutto e per tutto. Nella mia sezione, per giunta, ci sono stati anche squallidi episodi di nepotismo....