mercoledì, marzo 29, 2006

Una strage evitabile


Ecco un altro episodio di follia . Questa volta lo scenario dei delitti è Parma, dove Stefano Rossi, un giovane di 22 anni, ha ucciso una ragazza di 17 anni ed un tassista.
Le indagini devono ancora chiarire alcune cose, ma l’accaduto sembra comunque chiaro.
E’ un delitto passionale.
Stefano Rossi si è presentato alle 3.10 della notte tra martedì 28/03 e mercoledì 29/03 nella caserma dei Carabinieri di Fiorenzuola raccontando l’accaduto. Il giovane ha prima strangolato la diciassettenne Maria Virginia Fereoli, poi ha infierito su di lei per trenta volte con un coltello da cucina lasciandola morta in un parco. In seguito al delitto ha preso un taxi per andarsi a costituire ai Carabinieri, ma qualcosa è andato storto, infatti il giovane Rossi ha tirato fuori una Magnum 357 detenuta legalmente per fini sportivi ed ha sparato alla fronte del tassista Andrea Salvarani, di 51 anni, uccidendolo sul colpo. Dopo di che si è messo alla guida del taxi ed è andato dritto dai Carabinieri dove in principio ha raccontato l’accaduto per poi chiudersi in un ostinato mutismo.
In paese è noto che Rossi fosse un ragazzo difficile, anche se nessuno lo immaginava capace di tanto. Invece, a quanto pare, è bastata una passione non corrisposta per una ragazza a trasformarlo in un assassino a sangue freddo.
Come al solito nessuno tra i suoi conoscenti riesce a credere all’accaduto…
Mi viene da pensare che questa sia la solita storia del ragazzo difficile, una storia fatta di leggerezze e di gente che non riesce a percepire i segnali di pericolo che il ragazzo faticava a celare.
Un amico in una intervista dice che era un bravo ragazzo,e che “certo, quando si arrabbiava esagerava” , ma comunque un bravo ragazzo.
E questo non sarebbe un indizio? Chi ha dato l’autorizzazione a detenere una pistola ad una persona che, se preso dalla collera, diventava (per usare un eufemismo) difficilmente trattabile?
Forse è vero, è la solita storia, una storia che poteva essere evitata se le persone più vicine al ragazzo avessero trattato con serietà gli indizi che Rossi stava lasciando dietro di se.
Quando sento queste storie non credo mai che colpiscano come fulmini a ciel sereno, credo che qualcuno sapesse che quella pistola prima o poi avrebbe causato qualche brutto guaio.
Ma come sempre, come d’abitudine, continuiamo a dire tutti che era un evento imprevedibile, continuiamo a recitare la parte dei ciechi fino alla prossima strage che, si dirà, non si poteva prevedere…

2 commenti:

Wing Chun Kuen ha detto...

Forse questi eventi ci dimostrano come spesso ci affrettiamo nel dire di conoscere qualcuno. Tutti lì a dire "sì, io lo conoscevo, era un bravo ragazzo", il vicino di casa, il giornalaio sotto casa, la mamma dell'amico delle medie... ma su! ma chi lo sa chi è una persona davvero!!!(?)... Eppure usciamo dal secolo della psicanalisi... ancora non si è capito che conoscere un individuo vuol dire altro che scambiarci due paroline... Questi eventi mi pare dimostrino questo: la presuntuosa superficialità della gente che dichiara di aver conosciuto l'autore della pazzia di sorta... ma come fanno a non vergognarsi a dire "bah, a me sembrava buono in fondo"...

Anonimo ha detto...

credo sinceramente che il mondo stia degenerando,ragazzi che uccidono i genitori,coppiette uccise da un passante,padri di famiglia massacrati per un parcheggio...e tutto questo da cosa dipende?dalla società;una società insana che non si cura dei problemi,non tenta di prevenire,una società in grado solamente di fare condoglianze e promettere,promettere e promettere...ma a che scopo promettere se nulla vien poi mantenuto?questa società deve emergere da quei bassi ranghi melmosi nei quali risiede e tentare,anche se si ritiene inutile,una cura per il mondo...perchè non farsi forza e cominciare tutti quanti a dare uno smacco a questo mondo che va a rotoli,senza pensare che il singolo non faccia la differenza,perchè non è così;un singolo,più un singolo,più un singolo ancora fanno un gruppo,il gruppo si estende contagiando positività alla collettività,ed ecco qui che si può avere un mondo migliore..non è mera utopia,è speranza e voglia di riuscire...