martedì, marzo 14, 2006

Ma è politica o tifo da stadio?



Scontri in diretta, messaggi pepati, duri attacchi, battute al vetriolo…no, non siamo in quel periodo prima di un derby nel quale i tifosi si sfottono al bar e le dichiarazioni rimbalzano dal capitano di questa squadra al leader di quella. E’ difficile crederci, ma questo è il periodo pre-elettorale!
Come è possibile che non si riesca a distinguere uno scontro politico da uno sportivo (sia esso tra due squadre di calcio, di rugby o tra due pugili) se non dalla prestanza atletica dei contendenti?

L’intervista dell’Annunziata a Berlusconi ha evidenziato come i politici non vogliano sentirsi rivolgere domande pericolose, sconvenienti, impreviste, ma solo domande calcolate, mirate a far dire quello che già si era deciso di dire in precedenza, domande che tocchino punti fissati da qualche esperto comunicatore che segue il politico gridandogli “dall’angolo” cosa dire e cosa non dire, come un coach… parole pesate, calcolate attentamente, nulla è lasciato al caso.

In tutto questo turbinio di insulti, diffamazioni, scandali, accuse e difese, chi ha capito quali siano i programmi elettorali?
Tutti parlano di quello che si è fatto, non si sentono altro che monologhi su tutto quanto di buono abbia fatto la destra fino ad ora, o su quanto non abbia fatto, sulla sinistra che non ha combinato niente o sulla sinistra che ha svolto un ottimo lavoro, ma il futuro?
Chi ha sentito parlare del futuro ?

Finalmente, nell’attesissimo face to face tra leaders, Prodi ha parlato di alcune cose fondamentali, ad esempio l’intenzione di seguire le direttive dell’ONU per le controversie internazionali, mentre purtroppo Berlusconi ha continuato a fornire una montagna di numeri e a parlare di quello che non ha fatto o che ha sbagliato la sinistra senza fornire un quadro esauriente delle proprie intenzioni.

Forse dopo questa sera la nebbia si è leggermente diradata, ma resta lo stupore riguardo alla conduzione da ambo le parti di questa bislacca (per usare un termine caro al Premier) campagna elettorale che sta lasciando molti più dubbi che certezze su una questione fondamentale quale il futuro del nostro paese, sul quale ci piacerebbe decidere in maniera almeno consapevole.

2 commenti:

Wing Chun Kuen ha detto...

Diceva Oscar Wilde:

"Adoro i partiti politici: sono gli unici luoghi rimasti dove la gente non parla di politica"

Wing Chun Kuen ha detto...

Neanche a me il confronto ha entusiasmato. Sono stato però soddisfatto del comportamento di Prodi, sul quale avevo grossi dubbi in quanto a capacità di comunicare,
che se non ha brillato è quantomeno non andato peggio di Berlusconi. Riporto da Sole24ore
Per Renato Mannheimer, direttore dell'Istituto di Studi sulla Pubblica Opinione è stato Romano Prodi a prevalere, seppur di misura, su Silvio Berlusconi. «A Prodi do un 6+ ed un 5 a Berlusconi che ha esagerato con i numeri - ha detto Mannheimer - Ma entrambi non hanno detto cosa intendono fare per il futuro».
Vari sondaggisti parlano di una lieve vittoria di Prodi.

Al di là delle considerazioni su chi abbia o meno vinto e in risposta a quanto chiedi ti dico che il bello del bipolarismo è proprio che se non ti trovi bene per un quinquennio hai pronta l'alternativa, pochi dubbi su chi altro votare. Se il tuo giuduzio sull'operato dell'attuale governo è negativo va da sé per chi dovresti votare.
Inoltre credo che anche per te valga la considerazione che il governo Berlusconi sia stato per quelli della nostra generazione il primo veramente vissuto. Votare per il Centrosinistra vale allora anche per completare l'esperienza politica come cittadino, così da avere tra cinque anni un quadro completo di come si sono comportati i due schieramenti che oggi non hai, non abbiamo.

Sull'immigrazione nessuno dei due è stato convincente. Nelle "auto blu" certi problemi non li percepiscono.

Avviso te e tutti gli altri che questo post è di Raulboia, che insieme a Big e Jascia è diventato editore del blog. Come scrissi in un post andato Gem Smider Land diventa SpA, un'equipe, una redazione.
Chi voglia partecipare si faccia avanti.