giovedì, aprile 20, 2006

File sharing 2p2 ( Emule & co.)



Il 2P2 consiste nello scambio dei file tramite un computer creando una vera e propria rete di condivisione, dove ognuno mette a disposizione diversi file consentendo a chi ne faccia richiesta di scaricarli dal proprio pc. La prima e più famosa rete di scambio fu Napster, costretta a chiudere a seguito di un processo intentato dall'industria discografica nel 2001 attraverso la RIAA (la Recording Industry Association of America). Quest' ultima però non potè cantare vittoria in quanto l’ “eredità” di Napster venne raccolta da un numero notevole di altre reti, che capirono quale fu l’errore fatale che costò la chiusura al loro predecessore (non mi soffermo nello spiegare tali particolari tecnici). Queste ultime nate hanno addirittura importato migliorie, permettendo lo scambio, oltre che di file musicali, anche di filmati, programmi, giochi e chi più ne ha più ne metta.
Con il grandissimo successo dei sistemi di scambio p2p si è rapidamente diffusa tra le aziende produttrici di musica, cinema e multimedia la paura che il file sharing possa essere un pericoloso strumento per diffondere illegalmente materiale protetto da copyright.
Sebbene sia molto difficile riuscire a dimostrare come il file sharing possa danneggiare il mercato discografico (sino a che punto un file scaricato equivale ad un mancato acquisto del bene? senza dimenticare i prezzi esorbitanti di CD-DVD ed altro), quello che è certo è che negli ultimi anni questo mercato sia entrato in una crisi che potrebbe sembrare irreversibile, e di certo la possibilità di scaricare una canzone o un intero album senza alcuna spesa sembra essere un ottimo capro espiatorio. Sicuramente il 2P2 ha una sua buona fetta di responsabilità, ma è anche vero che prima del file sharing era abitudine copiare le musicassette e le videocassette prese in prestito, eppure non vi era questa profonda crisi delle etichette discografiche.
Per contrastare il fenomeno l’industria discografica a livello mondiale ha intrapreso le vie legali In Italia con l’entrata in vigore del Decreto Urbani si sono inaspriti i toni nella discussione sull’illegalità della condivisione di materiale protetto da copyright.
Il decreto, che si presentava come finalizzato a “Interventi per contrastare la diffusione telematica abusiva di materiale audiovisivo, nonché a sostegno delle attività cinematografiche e dello spettacolo” faceva esplicito riferimento al file sharing, introducendo sanzioni penali a chi condivide in rete materiale protetto da copyright ed amministrative a chi pratica il semplice download dei files incriminati. I casi di denunce in Italia sono stati, ad oggi, poche decine, sembra che la strategia sia quella già vista in ambiti completamente diversi del “colpirne uno per educarne cento”. L’obiettivo che si pone, quindi, oltre a bloccare “con la forza” il fenomeno è anche quello di scoraggiare gli utenti e a dissuaderli dall’utilizzare reti di scambio di file per procurarsi materiale pirata (mediante pubblicità e slogan che sembrano ideate da un grupppo di terroristi...).
Come direbbe un noto politico della sinistra: "Siamo tutti Criminali"; il quattordicenne che ricorre al 2P2 perchè non ha 40 euro in tasca per comprarsi l'ultimo Cd di Eros Ramazzotti, al giorno d'oggi è penalmente perseguibile; il metalmeccanico in cassa integrazione che scarica con Emule Baglioni, perchè 40 euro preferisce spenderli per far mangiare la famiglia, è a tutti gli effetti un delinquente.
A me verrebbe voglia di interrogarci sulla leicità delle etichette discografiche, vi può sembrare giusto che qualcuno (mi riferisco ad autori di libri, cantanti, attori ecc.) dopo il completamento del proprio lavoro debba essere pagato con una percentuale irrisoria rispetto al profitto ottenuto?
La storia insegna che quando un numero sufficiente di persone pensa che sia giusto fare una cosa, quella cosa cessa di essere sbagliata nel loro contesto culturale; considero il Decreto Urbini una legge liberticida, lunga vita al file sharing!

Concludendo vi allego una lista dei più comuni programmi file sharing P2P in uso:
- LimeWire o Bearshare (attenzione a quest'ultimo perchè vi fa scaricare insieme al programma 2
spyware): ottimi per i file di piccole dimensioni (mp3)
- Emule per i file di grosse dimensioni ( film, album, programmi): è un pò un disel, parte lentamente ma nel giro di 20 minuti (per gli utenti fastweb) scarica un intero album e nel giro di due ore intere discografie!
- Dc++: velocissimo e ottimo per tutto, ma è consigliato solo a chi ha molti Gbyte di file scaricati, altrimenti non si accede a molti server. A quanto pare questo server è in chiusura.
- .torrrent: personalmente non lo conosco, sulla rete è considerato il futuro dei 2p2 sharing

1 commento:

Wing Chun Kuen ha detto...

rendere accessibile ciò che è patrimonio culturale è doveroso. Soprattutto perché oggi i cd costano un occhio della testa. Questi ipocriti perbenisti che criminalizzano chi scarica musica dovrebbero chiedersi se è lecito far pagare un cd 40 Euro!!!... prima ci vogliono speculare oltremodo poi si lamentano!