venerdì, aprile 07, 2006

La margherita


Una lista denominata La Margherita si era già presentata sulla scena politica italiana in occasione delle elezioni del 2001. Si trattava, all'epoca, di un'alleanza di partiti che avevano sostenuto la candidatura di Rutelli a presidente del Consiglio.

Attualmente rappresenta la fusione dei Rutelliani con i popolari.

Nella Carta dei valori della Margherita si legge:

"Democrazia e libertà" ...I DLM non nascondono l’ambizione di ideare e praticare un riformismo declinato al futuro, affidato al protagonismo di persone, famiglie, associazioni, imprese, cioè dei soggetti che abitano la società civile, al riparo da derive stataliste e dirigiste. ...In definitiva, una democrazia più ricca e un riformismo più moderno, perché affidati meno allo Stato e ai partiti e più agli attori sociali; o comunque affidati a partiti e istituzioni raccordati a una società civile fattasi adulta... Libertà chiama democrazia non solo nella sua accezione politica, ma anche in quella sociale. Essa prescrive concrete politiche mirate all'uguaglianza e all'estensione delle opportunità. Nel segno della solidarietà e, insieme, della responsabilità... La democrazia, infatti, non è un modello, un progetto definito di società, ma è il modo più umano fin qui prodotto dalla storia in cui il potere, necessario in tutte le società, può concorrere alla liberazione dell’uomo. Il contributo della politica alla liberazione è limitato, non esclusivo, né totalizzante; è altro e distinto da quello delle formazioni primarie come la famiglia e la comunità, dell’economia, della scienza, della religione ed in generale di ogni funzione o sfera sociale, ciascuna delle quali a sua volta può assumere assetti che più o meno concorrono (o non concorrono affatto) alla liberazione in una società avanzata. Concorrono alla liberazione il mercato concorrenziale invece del monopolio, la scienza fallibile invece della ideologia, il regime familiare di pari responsabilità e diritti invece delle gerarchie di sottomissione personale della donna, la religione come scelta di fede personale e libera anziché il fondamentalismo... Quello della =legalità= è un altro principio-valore cardine per “Democrazia è Libertà”... Tra i punti qualificanti dell'agenda politica di “Democrazia è Libertà” sta dunque un impegno fattivo e concorde per la giustizia, nel segno di una legalità forte, equilibrata, serena.

Laicità, fede religiosa e democrazia Una democrazia che si identifica con la libertà comporta la "riduzione della politica allo stato laicale". Le esperienze democratiche più avanzate si sono storicamente avvalse del contributo delle fedi religiose, quando si è creato un ambiente socio-culturale in cui è stato possibile effettivamente conciliare spirito religioso e spirito di libertà. Queste stesse esperienze mostrano come sia necessario annoverare, tra le fedi capaci di sostenere la dinamica democratica, tradizioni di pensiero laico e pragmatico che si sono sviluppate storicamente in rapporto con la tradizione culturale e spirituale giudeo-cristiana. Queste esperienze si oppongono sia alle degenerazioni ateo-assolutistiche che a quelle integristico-fondamentaliste. “Democrazia è Libertà” scommette sulla valorizzazione del rapporto fra credenti e non credenti nel solco del superamento degli "storici steccati". Tocca ai non credenti riconoscere che l'esperienza religiosa, lungi dall'essere un residuato storico destinato all'estinzione, può rappresentare un fermento che vivifica la vita democratica; tocca ai credenti riconoscere che le convinzioni religiose non possono essere imposte per legge a chi non le condivida e i valori che scaturiscono da una visione religiosa possono sì ispirare l'azione politica e legislativa, ma restano pur sempre distinti dall'ordinamento giuridico: la cornice delle norme deve rispettare il pluralismo delle convinzioni individuali.

Questo post è il frutto di un progetto di generica esposizone dei partiti delle politiche del 2006 esposto in http://gemsmiderland.blogspot.com/2006/03/guida-ai-partiti-delle-politiche-2006.htm

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