venerdì, aprile 21, 2006

Il cristianesimo senza Cristo.


Il XX secolo è stato il secolo dei totalitarismi, del comunismo e del fascismo, è stato il secolo dei blocchi contrapposti, è stato il secolo che ha formato l’attuale partizione delle idee politiche. In questa la religione cristiana ha trovato ormai piena legittimità, in tutto l’occidente ci sono partiti che si richiamano al cristianesimo. In Italia addirittura un partito cattolico, la Democrazia Cristiana, ha governato per tutto il quarantennio della prima Repubblica. Le posizioni dei cristiani sono note: antiabortismo, rifiuto del divorzio, limitazione della ricerca scientifica a favore dell’etica cristiana che ravvisa il miracolo della vita ove la scienza non scorge che cellule, attenzione per le politiche di previdenza sociale, confessionalità della Stato in virtù del “non possiamo non dirci cristiani” di Croce. In tutto questo trova davvero poco spazio il pensiero di Cristo, che pur se non lo si vuole considerare in senso religioso, è una delle figure storiche (l’esistenza storica di Cristo è praticamente da tutti gli studiosi accettata) maggiormente rivoluzionarie di ogni epoca. Pacifismo, fratellanza, egualitarismo, aiuto verso i disagiati, rifiuto del sessismo e della cultura patriarcale, maschilista, basata sul culto della forza furono i dettami del Cristo, sono le cose che si insegnano a catechismo. Eppure, imbarazzante costante per l’istituzione Chiesa, la politica dei partiti cristiani del mondo si è sempre orientata altrove. Il presidente americano Bush, che in quanto Repubblicano è rappresentante delle idee di conservazione dello spirito cristiano nello Stato, è, come è noto, un crudele guerrafondaio, al punto che attaccò una nazione imbelle seppure non avesse prova alcuna dei moventi coi quali giustificò l’attacco. Casini, Follini, Fini, Buttiglione, Mastella e vari, in Italia sono i baluardi dell’idea Cattolica, eppure le loro politiche sono anni luce lontane dal pacifismo, sono anzi sostenitori della guerra, sono sessisti e oscurantisti in campo scientifico. Nel 2002 il papa Giovanno Paolo II, nella sua storica visita al parlamento chiese l’amnistia, applaudito dal parlamento tutto, la sua proposta trovò l’ostilità proprio dei cristiani. I fascismi si sono quasi sempre appoggiati sulla religione come elemento di suggestione unificante del popolo. Senza passare attraverso le cruente atrocità della Chiesa nella storia, si può notare che già nel 1500 Machiavelli, dopo l’osservazione della realtà politica e storica, aveva giudicato la religione come un “instrumentum regni” ovvero uno strumento del potere. I Cristiani hanno cancellato dalla faccia della terra intere culture col pretesto della cristianizzazione. Sempre in Italia, un parlamento di cattolici divorziati discetta sulla basilarità del nucleo familiare e sulla sacralità della famiglia.
Odiernamente la politica dei cristiani consiste non nel seguire i pur noti insegnamenti filantropici del Cristo ma nell’essere diffusione di precetti sessuofobici secondo il principio noto ai manipolatori delle masse che se ti controllo nel talamo ti controllo nella vita sociale. Il sesso in realtà è temuto in quanto espressione della libertà individuale e manifestazione di insubordinazione alle autorità. I partiti cattolici avversano gli omosessuali secondo un principio pseudoscientifico, “non è naturale”, seppure della scienza non rispettano l’autonomia rispetto al misticismo. Un cristianesimo senza cristo insomma, una religione dedita all’economia, al potere, ai petroldollari, alla repressione dell’individuo. Religione che è semplicemente diventata censura sul sesso. Nessuno dei cristiani che conosco fa della filantropia, di quel generico buonismo che pure viene divulgato ancora negli oratori, stile di vita. Il pensiero rivoluzionario (in modo particolare se si pensa al contesto storico) di Cristo è subalterno alla “dottrina ufficiale” della chiesa che pure a quella figura si è ispirata.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il cristianesimo è morto da tanto tempo. Cio che rimane è un'ideologia che ricalca a grandi linee il pensiero di Cristo.
Come religione è morta praticamente subito. Ad ucciderla è stato (involontariamente)Costantino con il concilio di Nicea (325 d.c.) con il quale si istituiva la gerarchia pontificia e quindi il potere temporale. Da quel momento il cristianesimo è diventata dottrina di potere perdendo ogni legame con Cristo.
Non voglio assolutamente dire che il cristianesimo è inutile ma questo che osserviamo non è cristianesimo è papismo.
Le parole di Gesù sono state modificate nei secoli per convenienza politica.
Gesù è stato un grande personaggio che più di tutti ha cambiato la storia.
Il Pappa, la curia e tutta la dottrina che è stata inventata nei secoli sono il male maggiore del cristianesimo stesso.